martedì 9 luglio 2013

Figlio del mare


E' tempo che mi immergo nelle tue fresche acque
 con quel manto blu delicato mi accarezzi
delicatamente donandomi sensazioni immense
unico a saper lasciarmi addosso il proprio profumo,
quel sale, che ti fa sentire una vibrazione di appartenenza,
mi accogli, come  tuo figlio accarezzandomi il capo,
con la mano delle tue onde,
non solo di giorno, con il tuo fratello sole
ma anche di notte, con tua sorella luna
mi attiri a te, come una dolce sirena con il suo canto,
mi affascini e mi fai innamorare di te, sempre di più,
quando sai farmi un sorriso, specchiandoti
in quello splendore, che mi avvolge di notte.
nel silenzio del mondo
trovo pace e risposte, mentre fai di me,
tuo unico figlio,
anche le stelle brillano,
toccando quasi la mia mano













 Il mare sa avvolgerci e donarci serenità
come una mamma culla il proprio figlio
 Tu mare che unisci tutte le terre porta il mio messaggio a chi
si specchierà in te e leggerà il mio pensiero


Copyright ( De Risi Salvatore)
immagini dal web

C'era una volta il West



C'era una volta un luogo, dove la terra bruciava i stivali,
rumori di cinturoni e spilli si diffondevano nell'aria,
colpi di pistole e fucili incalzavano prepotenti, in una terra
dove il cielo, si impregnava di un fumo nero e denso,
 una ciminiera nera puffante, su ruote incominciò,
a diffondere su quella arida terra la sua legge.
Uomini a migliaia lavoravano senza fine per 
costruire lunghe e infinite parallele di ferro.
sorgevano miniere a cielo aperto, in quei fiumi
con poche acque, per la disperata ricerca
di qualche pepita d'oro,
le quali potevano cambiare le sorti di qualcuno,
ma che  al massimo,
se erano fortunati, trovavano un po' di piombo.
c'era una volta il West, 
sentieri infiniti che hanno scritto storie incredibili,
di uomini a cavallo,
e da quei sguardi meravigliosi tra donne
con lunghe trecce
e uomini dal volto scavato da quel deserto.












Copyright ( De Risi Salvatore)
immagini dal web



Anima vagabonda


Scorre un fiume dentro me,
che disconnesso ripiega su se stesso 
ogni volta che riprende il suo percorso.
Nasce dal continuo mio incamminarmi, verso
una meta predestinata, dove cerco un pretesto
per  dare un motivo al mio essere.
Svecchio con rigore questo vivere,
seppur con tanta vita dentro  me,
mi mostro e mi ritrovo, rivolto
in un'unica frontiera,
 la mia anima vagabonda

La nostra anima è quella curva che unisce il reale al magico


Copyright ( De Risi Salvatore)
immagini dal web